La rimozione efficace dei residui di alluminio da strumenti industriali come teste di estrusori, trafile, filiere, matrici da tranciatura e stampi da pressofusione permette di garantire l’efficienza delle lavorazioni meccaniche e prolungare la vita utile degli strumenti. Se trascurati, questi residui possono compromettere le prestazioni e la precisione della lavorazione, influendo negativamente sulla qualità del prodotto finito. Ma come si possono eliminare i residui di alluminio in modo sicuro ed efficiente?
L’alluminio, noto per la sua leggerezza e malleabilità, è ampiamente utilizzato in vari processi industriali, come la tranciatura, la trafila/estrusione e la pressofusione. Tuttavia, questi processi possono lasciare residui sugli strumenti che, se non rimossi, possono influenzare le future lavorazioni.
I residui di alluminio che si accumulano negli strumenti tendono a formare uno strato indesiderato, alterando la geometria delle superfici e diminuendo la precisione delle lavorazioni. Ad esempio, nelle matrici da tranciatura, questo può arrotondare i bordi, compromettendo la qualità del taglio; mentre nelle trafile, i residui possono restringere il diametro dei fori, modificando la forma dei prodotti estrusi.
Rimuovere questi residui è quindi essenziale per mantenere gli strumenti in condizioni ottimali e assicurare l’alta qualità del prodotto finito.
Il metodo tradizionale per eliminare i residui di alluminio è la rimozione meccanica, tramite sabbiatura o l’uso di mole abrasive. Sebbene ampiamente utilizzato, questo approccio presenta alcuni svantaggi significativi:
Un’alternativa più moderna ed efficiente è l’utilizzo di vasche ad ultrasuoni, abbinate a prodotti chimici alcalini con elevato Ph. Questo metodo permette di rimuovere i residui di alluminio in modo automatico, senza la necessità di un intervento manuale e senza il rischio di danneggiare gli strumenti.