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L’importanza della pulizia degli stampi per la qualità e produttività della produzione in serie

Date: 3 Febbraio 2022 | Category: Articoli

Nel mondo di oggi caratterizzato da un alto livello di industrializzazione, la produzione in serie di grandi quantitativi di prodotti standardizzati è ormai la norma.

Strumenti fondamentali a questo scopo sono gli stampi, che vengono utilizzati in numerosissimi processi industriali come lo stampaggio termoplastico per iniezione o soffiaggio, lo stampaggio a freddo del metallo, la tranciatura o lo stampaggio a caldo del metallo. Queste attrezzature hanno un grandissimo impatto sulla qualità e sull’efficienza della produzione ed un’attenta e costante manutenzione risulta quindi necessaria.

Che cos’è uno stampo?

Gli stampi sono strumenti utilizzati per conferire una specifica forma (intermedia o finale) al pezzo o materiale da lavorare, tramite il suo inserimento in forma plastica o solida all’interno di 2 semi stampi, generalmente contraddistinti dall’essere uno fisso e l’altro mobile, che vanno a delimitare la sagoma da ottenere.

Solitamente realizzati in acciaio, ma anche in alluminio per le attività di prototipazione, gli stampi hanno una vita utile che può andare da pochi pezzi (o anche di uno solo) a centinaia di migliaia di esemplari.

Quando uno stampo è destinato a plasmare migliaia di pezzi, la manutenzione costante nel tempo diventa un’attività fondamentale per garantire la massima qualità della produzione, evitare bruschi stop alla produzione ed estendere la vita utile dello stampo.

Il vero costo di uno stampo

Uno stampo in condizioni non proprio perfette potrebbe costare molto ad un’azienda: costi relativi al fermo macchina necessario per poter svolgere operazioni di manutenzione straordinaria e riparazione (spesso eseguita da stampisti esterni all’organizzazione), costi generati dal successivo riavvio della produzione e conseguente regolazione, mancati guadagni causati dalla minore efficienza della produzione, aumento del numero di lotti non conformi per scarsa qualità o anche, a lungo andare, costi derivanti dalla perdita di immagine dell’azienda.

La manutenzione preventiva diventa quindi un’operazione strategica per le aziende e deve essere favorita con processi ad hoc regolarmente programmati. Questa necessità diventa ancora più frequente nel caso di stampi in alluminio o di stampi complessi e con figure molto piccole che si usurano più facilmente. Anche la temperatura, la tipologia di materiale e la pressione cui viene sottoposto all’atto del suo inserimento all’interno dello stampo possono influire sulla frequenza delle attività di manutenzione.

Naturalmente l’utilizzo corretto di uno stampo (ad esempio, corretta lubrificazione e movimentazione) limiterà la necessità di operazioni di controllo e revisione, ma non le escluderà del tutto.

E come in qualunque processo di manutenzione, la pulizia è una fase cruciale.

Il processo di pulizia degli stampi

Per poter procedere alla manutenzione, lo stampo deve essere innanzitutto smontato ad analizzato prima di passare alla fase di pulizia: parti con una maggiore concentrazione di sporco oppure parti che presentino cricche (sottili crepe che preludono alla rottura) potrebbero essere importanti indizi per identificare eventuali difetti dello stampo da rettificare.
A questo punto è possibile passare alle operazioni di lavaggio per rimuovere diverse tipologie di residui, tra cui:

  • distaccanti utilizzati per facilitare l’estrazione dei pezzi prodotti, residui di oli lubrificanti e le cosiddette “sfiammate”, ovvero le tracce lasciate dai gas generati dal contatto tra materiale plastico in stato fluido e stampo ad alta temperatura e che contengono residui che sporcano lo stampo stesso;
  • oli utilizzati nello stampaggio a freddo dei metalli;
  • residui di metalli dolci e oli lubrificanti utilizzati per evitare “stracciature” nella tranciatura e ottenere così tagli netti;
  • grassi grafitati utilizzati come distaccante nello stampaggio a caldo dei metalli.

L’attività di pulizia deve essere svolta evitando qualsiasi tipologia di danneggiamento allo stampo: operazioni quali la sabbiatura, la cosiddetta “molettatura” (piccole “molette” impiegate per pulire la superficie dello stampo) o l’utilizzo di sostanze aggressive e potenzialmente corrosive potrebbero risultare controproducenti e sono assolutamente da evitare.

Ricorrere invece a processi manuali di lavaggio con stracci e solventi potrebbe portare a dei livelli di pulizia non soddisfacenti, soprattutto nel caso di stampi dalle geometrie complesse e con figure piccole.

Inoltre, dato il notevole impatto di uno stampo sulla qualità della produzione in serie, sarebbe consigliabile procedere con un lavaggio standardizzato che utilizzi sempre gli stessi prodotti e modalità al fine di minimizzare la possibile variabilità delle caratteristiche dei pezzi di produzione dovuta al livello di pulizia dello stampo influenzato dal fattore umano.

Come ottenere quindi il risultato desiderato? Attraverso macchinari lavapezzi automatici che utilizzano processi standard e detergenti delicati per lavare in profondità i pezzi.

Le soluzioni Safetykleen per il lavaggio degli stampi

Da quasi 50 anni, Safetykleen si occupa di fornire ad aziende ed officine efficaci soluzioni per il lavaggio pezzi, combinando il liquido di lavaggio più adeguato alla tipologia di componenti e contaminanti da trattare alla macchina lavapezzi più indicata per potenza e frequenza di lavaggio.

L’ambito manutentivo è da sempre una delle aree principali di intervento per Safetykleen e le industrie che utilizzano stampi per la lavorazione dei metalli o della plastica non fanno eccezione.

Le nostre soluzioni complete sono in grado di supportare ogni operatore del settore in base alle sue esigenze specifiche. Nel caso di stampi complessi e con particolari di dimensione molto ridotta potrebbe essere necessario ricorrere alla tecnologia ad ultrasuoni per generare micro-esplosioni nel bagno di lavaggio, la cui azione di frizione è in grado di raggiungere ogni punto del pezzo immerso, e ottenere così un risultato impeccabile. Per stampi con geometrie più semplici, le lavatrici automatiche a getto con cestello rotante sono solitamente più che sufficienti per soddisfare le necessità di lavaggio.

Sia la pulizia ad ultrasuoni che quella con macchine a spruzzo prevedono l’utilizzo di detergenti a base acqua, non infiammabili e privi di COV (Composti Organici Volatili), molti dei quali sono classificati come non pericolosi, assicurando così un ambiente di lavoro sicuro per gli operatori e minimizzando l’impatto ambientale del lavaggio.

Inoltre, entrambe le soluzioni richiedono l’uso di vasche e lavatrici lavapezzi completamente automatiche che permettono alle aziende di ottenere ottimi risultati in tempi ridotti rispetto alle operazioni manuali, aumentare ulteriormente la produttività dei loro operatori (che sono liberi di concentrarsi su altre attività una volta avviato il ciclo di lavaggio) e soprattutto di seguire procedimenti standard di pulizia che minimizzano la variabile umana all’interno del processo e massimizzano la standardizzazione della produzione.

Infine, dato che i nostri clienti ricevono il macchinario di lavaggio in comodato d’uso, Safetykleen si fa carico – per tutta la durata del contratto di fornitura – della manutenzione della lavapezzi, della sostituzione periodica del liquido di lavaggio e della gestione fisica e documentale dei liquidi esausti, senza alcuna necessità di stoccaggio di sostanze chimiche o compilazione di formulari di rifiuti da parte dell’azienda cliente che può dedicare il suo spazio e tempo ad altre attività.

Un bel vantaggio per le aziende che si devono preoccupare del benessere dei propri stampi, che – con un investimento ridotto – possono migliorare, velocizzare e standardizzare le loro operazioni di manutenzione e assicurarsi così maggiore produttività e qualità di produzione.